Tab Article
Il libro indaga una delle ultime opere di Giuseppe Terragni, il cui progetto iniziato nel 1940 -, ancora nella fase iniziale, fu interrotto dalla prematura scomparsa dell'architetto comasco. Con la casa del fascio del gruppo rionale Portuense-Monteverde, Terragni ancora una volta produce un'architettura nuova, ricca di idee, che mette singolarmente in colloquio due corpi di fabbrica sui lati opposti di una strada, ognuno con le diverse peculiarità: l'uno trasparente e stereometrico, l'altro chiuso, ma dinamico, con superfici curve e pareti oblique, e insieme collegati da un ponte metallico. Quello che ha interessato gli autori, oltre al fascino di riuscire a dare un'immagine quanto più possibile attendibile ad una delle opere meno conosciute di Terragni, è stato di definire un metodo plausibilmente oggettivo che, nonostante le evidenti difficoltà di lavorare con un materiale quanto mai incompleto e in fieri, validasse i risultati ottenuti. Anche la rappresentazione è stata utilizzata soprattutto con questo fine, al di là di facili seduzioni insite nel realismo ormai permesso dagli attuali strumenti digitali. Per questo i nuovi disegni presentati - sia bidimensionali sia tridimensionali - che ricostruiscono il progetto trovano senso e forza nella loro integrazione con quelli originali di Terragni, con i tanti riferimenti e con lo studio critico, nel tentativo principale di comunicare il complesso pensiero progettuale dell'architetto comasco.