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Gli arbëreshë, ossia gli albanesi d'Italia, sono una minoranza linguistica e culturale presente nella parte meridionale e insulare d'Italia. Di questa antica comunità fanno parte circa 100mila persone e tra queste, almeno l'80% parla o comprende la propria variante locale dell'arbëreshë, la lingua del gruppo. Gli italo-albanesi sono diffusi a macchia di leopardo in diverse regioni: Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Sicilia e, soprattutto, Calabria, che ospita la comunità più numerosa, con oltre 58.000 persone, molte delle quali abitano a Spezzano Albanese, provincia di Cosenza. Da qui parte il viaggio di Tiziana Barillà alla scoperta di una comunità perfettamente integrata nel tessuto culturale calabrese con una forte connotazione anarchica che porta avanti da anni un esperimento di municipalismo libertario grazie alla Federazione Municipale di Base. Facendo capo alle teorie libertarie Spezzano oggi ha saputo essere una città del popolo, un'esperienza di un forte contropotere, di un controllo popolare e di un federalismo dal basso. A partire dalla nascita di comitati di lavoratori, disoccupati, studenti, pensionati, di quartiere che hanno ridato voce a Piazza Matteotti, storica piazza dei comizi e delle manifestazioni politiche e sociali della comunità e che sono riusciti, in forma assembleare, a incidere sul governo della città. Dopo Riace, Barillà torna a raccontare un mondo possibile che non è soltanto un sogno ma una solida realtà dove la politica torna a essere lo strumento con il quale si migliora la vita dei cittadini all'insegna della giustizia sociale, dell'accoglienza e della libertà.