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Non tocca ai piccoli occuparsi dei grandi. Ma nella storia di Jem sembra che i grandi abbiano continuamente bisogno d'aiuto e i piccoli si tengano pronti a rispondere alle loro richieste, anche quelle non dette. Jem Weiss si trova esattamente a metà tra cinque fratelli d'incomparabile intelligenza, inquieti e fragili. Al centro delle loro esistenze ruotano, l'uno nell'orbita dell'altra come stelle binarie, Yaakov e Frances, i loro genitori, preziosi e amati. Ma se è compito dei grandi proteggere i bambini, impedire che conoscano la sofferenza, né Yaakov né Frances riusciranno a evitare che ai loro figli si presenti la prova suprema. Jem è la protagonista che osserva e critica, e mentre ascolta gli interminabili racconti di suo padre sullo shtetl ebraico dal quale la sua famiglia fuggì s'interroga sul passato di sua madre, che le rimarrà precluso come a un vecchio è precluso il futuro, ed esige che le cose abbiano sempre una ragion d'essere. Jem e i suoi fratelli frequentano i libri, citano passi della Bibbia, Blake, Malory, battono le palpebre come Greta Garbo e Vivien Leigh, conoscono i rituali ebraici e attendono un'epifania.