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Una ragazzina senza nome cresce educata dai nonni in Friuli solo temporalmente vicino e fatto di incontri con un mondo mutante. È proprio dagli addii ai vecchi che l'io-bambino si forma in un contesto preciso: a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, nel nord-est produttivo, nel tramonto definitivo della famiglia arcaica. Il libro si presenta come una zona franca tra la poesia e l'oralità: le cose succedono continuamente, come le parole. Nel micromondo della protagonista, passano in sordina e travisate la storia ufficiale e la storia della quotodianità di un decennio.