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"Coi tuoni e i primi scrosci della pioggia mi sono sentito di nuovo a casa. Erano rotolii, onde che finivano in uno sbuffo, rumori noti, cose del paese. Tutto quello che abbiamo qui è movimentato, vivido, forse perché le distanze sono piccole e fisse, come in un teatro." Inizia così, con una citazione da Libera nos a malo, l'intensa conversazione tra Luigi Meneghello e Marco Paolini. Un dialogo ricco di umanità e ironia, che tocca la storia del nostro paese, gli avvenimenti che hanno cambiato l'Italia, la sua lingua, la sua memoria. Meneghello ricorda l'infanzia a Malo e la giovinezza, il fascismo, la resistenza nelle colline vicentine, l'8 settembre e il senso di "spaesamento". Riflessioni che si intrecciano al valore del presente, alla ricerca di una comprensione profonda delle cose. Marco Paolini traccia con precisione il ritratto di uno dei più significativi autori italiani del Novecento.