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"Nell'aura olimpica che sigilla scene e cose partorite da una mente ispirata e fatalmente votata all'incanto, intriganti preziosismi pittorici intervengono a sostanziare, in nome di lezioni antiche - prima fra tutte quella di Piero della Francesca -, il silenzioso manifestarsi di presenze che indovini partecipare una vita esistente in un altro mondo, nel quale stanno architetture da fiaba, alberi antropomorfi, donne minuscole che corrono sulla spiaggia, nipoti di Pablo, e doni della natura, quali frutta e uova. Una diffusa impressione di eterno rabbrividisce tra le onde, piccole, di un mare che evoca nella mente navigazioni leggendarie; al largo, resistono come fantasmi apparizioni di sirene, a cullare stelle invisibili che giocano a nascondino con gli angeli nel cielo". (Giovanni Faccenda)