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Poesia calibrata e lieve, questa di Alberto Giovagnini, che ha in più il merito di non farsi coinvolgere da sperimentazioni o tentativi di improbabili giochi linguistici o affabulatori. I suoi versi sono infatti l'esito di un raggiunto punto d'incontro tra riflessione ed emotività che in alcuni passaggi richiama piacevolmente con una certa eco il miglior Sandro Penna (Io camminerei volentieri/piano piano/ai margini/della confusione del mondo), per cogliere l'essenza di una parola poetica di coinvolgente trasparenza.