Tab Article
"Il libro si configura come una struggente rapsodica elegia di ciò che è perduto eppure resta, durando come vita occulta che resiste e si rinnova nel ricordo, nel colloquio virtuale con le cose della terra e del cielo, le quali, assieme alle ombre dei morti, sembrano essere lì ogni volta a dire, a suggerire del paese quale era, quasi a volerne segnalare e salvaguardare la specifica entità in tempi di dispersione come i nostri, quando sempre più si allungano minacciose le "grinfie dell'invadente villaggio globale". (dalla prefazione di Michele La macchia).