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Il 19 aprile 2013 è la data che ha segnato il collasso della classe dirigente di centrosinistra in occasione delle elezioni per il presidente della Repubblica. Da quel punto prende le mosse questo libro. Lo sguardo sulla vicenda della sinistra italiana è severo e autocritico: la speranza è che i giovani militanti della sinistra sappiano fare meglio della generazione che ancora si trova nelle postazioni di comando. Di queste si cerca la radice nelle diverse tradizioni culturali della sinistra italiana e in particolare in quella comunista. Non aver superato criticamente tutte le tradizioni, non aver saputo prendere il meglio lasciando cadere le zavorre, ha appesantito il bagaglio. Si è persa così la grande occasione dell'Ulivo che poteva diventare la forza vincente e plurale. Si è dovuto combattere, nel frattempo, contro un ciclo della storia mondiale che ha conosciuto il grande Inganno del cosiddetto "trentennio liberista". Provare a vedere il mondo a rovescio, esercitandosi a ribaltare le politiche dominanti, è l'unica postura che consente di progettare le vere riforme, quelle che cambiano la vita delle persone. Per fare le riforme, però, occorre trovare l'energia nelle forze vive della società. Non è vero che viviamo un tempo senza domanda di politica; le energie nuove sono tante, solo che si muovono in forme diverse dal passato. Ci vuole uno sguardo nuovo per incontrarle.