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Se esiste un tempio della .newyorchesità. quello è il .New Yorker., il settimanale che dal 1925 porta nelle case degli americani notizie e commenti, affidandoli a una copertina che snobba volutamente l'attualità e sfoggia illustrazioni firmate dagli umoristi e dai vignettisti più raffinati. Eppure... ben 101 di quelle copertine, e altrettante vignette interne, negli ultimi trentanni sono state affidate alla matita di Jean-Jacques Sempé. Prodigi di quell'impalpabile .poco più di niente. di cui sono fatti i disegni di Sempé, che da quella loro infinità di dettagli all'apparenza mimeticamente modellati sul reale emanano l'essenza più nascosta di luoghi e situazioni. Piccole e grandi folle, grattacieli sgomitanti, parchi brulicanti, ma anche interni silenziosi, solitudini inaspettate, giardini incantati - mille scorci in cui s'insinua l'occhio dell'artista e che tutti insieme illustrano la vita e i luoghi della città .che non dorme mai.. Raccolti in volume, tutti i disegni newyorchesi di Sempé si accompagnano a una lunga intervista in cui l'artista racconta il suo tanto agognato quanto inaspettato approdo sulle pagine del leggendario .New Yorker., e il suo peregrinare a piedi o in bicicletta tra le vie della Grande Mela, in cerca d'ispirazione.