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All'estero lo chiamano telemothering o teleparantage: è il ruolo assunto dal telefono cellulare nel rapporto fra genitori e figli. Vera e propria presenza fra loro, è per gli adulti uno strumento di controllo a distanza, un mezzo per tenere a bada le ansie per i pericoli che insidiano i figli quando si allontanano dalle mura domestiche. In sostanza una sorta di cordone ombelicale, un guinzaglio elettronico che crea negli adulti l'illusione di seguire e proteggere i ragazzi, anche se non consente di sapere dove essi realmente siano o cosa stiano davvero facendo. Ma un cordone ombelicale oltre la nascita è innaturale, e non solo non favorisce l'autonomia e la sicurezza, ma ostacola un armonioso sviluppo psicologico. Nato da due innovative ricerche complementari condotte su un campione di ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori e commissionato dall'Osservatorio "I Pinco Pallino" su minori e media, questo libro ha i pregi dell'indagine sul campo accanto a quelli dell'analisi rigorosa e aggiornata di un fenomeno che tocca la gran parte delle famiglie italiane. Sarà pure perennemente scarico, più usato per giocare che per comunicare, costoso da acquistare e da mantenere, ma qual è quel genitore davvero disposto a privare il proprio figlio del cellulare? La risposta è ben nota a tutti i gestori della telefonia, che si contendono la clientela a suon di offerte.