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Una buona diagnosi è il primo passo per ogni buona cura. Ecco da cosa nasce questa snella e al contempo dettagliata inchiesta sulle gravi carenze di funzionamento e di risultati del nostro sistema universitario rispetto ai più avanzati in Europa. L'analisi, infatti, riguarda le cinque grandi aree di criticità divenute leit-motiv delle polemiche recenti: la proliferazione dei corsi di laurea, l'insoddisfacente "produttività" degli atenei, la disattenzione verso il mondo del lavoro, il predominio dei "baroni", gli sprechi e le inefficienze nella spesa. Dal confronto, si scopre così che molte anomalie imputate al nostro sistema universitario non sono in realtà tali, mentre altre carenze dipendono indubbiamente da vizi antichi del ceto accademico italiano. Ma anche per queste, assai utile appare guardare a ciò che accade in altri paesi più simili al nostro: molti degli argomenti utilizzati nelle polemiche recenti non sono infatti assenti altrove. La differenza cruciale è nell'atteggiamento dell'opinione pubblica e dei media e nel comportamento dei governi. Dominati, nei paesi vicini, da una forte e diffusa preoccupazione per la perdita di competitivita e dalla determinazione a investire in modo selettivo ingenti risorse per porvi rimedio. Il contrario di quanto avvenuto in Italia, dove carenze e lacune diventano pretesto per un'ulteriore diminuzione dei già scarsi investimenti nella ricerca e nella produzione di capitale umano.