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Il 29 gennaio 2004, la multinazionale tedesca ThyssenKrupp annuncia la chiusura del reparto magnetico delle Acciaierie di Terni. Con sorpresa di tutti, una città che da tempo pensava di essersi tolta di dosso l'identificazione con la fabbrica e cercava - senza trovarle - identità alternative, si mobilita immediatamente attorno agli operai. Settimane di picchetti, blocchi stradali, solidarietà e preoccupazione: scene che a Terni si erano viste solo mezzo secolo prima, nella rivolta seguita ai tremila licenziamenti del 1953. Questo libro parte da quei giorni per raccontare in presa diretta, con gli strumenti della storia orale, della partecipazione osservante e della passione politica, le trasformazioni di una città industriale nell'era della globalizzazione. Ascolta i cambiamenti del mondo operaio - dalla tragica dismissione degli impianti di Torino alla piena espansione dell'acciaio indiano -, l'intreccio di culture del lavoro e culture giovanili, di linguaggi sindacali e linguaggi calcistici, di senso di classe e di impulsi nazionalistici, in una forza lavoro radicalmente cambiata, capace al tempo stesso di profondo oblio e di sorprendente memoria.