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L'ottava edizione del Festival di Sanremo del 1958 passa alla storia per la vittoria del "cantattore" Domenico Modugno con "Nel blu, dipinto di blu", universalmente nota come "Volare". Ricreando le "atmosfere sanremesi", con le tensioni, le ansie, gli scontri tra i cantanti, i giochi di potere degli editori, Maria Cristina Zoppa racconta i momenti salienti che scandirono il successo della canzone che ha cambiato la storia della musica italiana, una canzone d'amore non convenzionale, un'evoluzione più che una rivoluzione, grazie al talento dell'innovatore Modugno e all'intuito di un giovane paroliere alla sua prima prova, Franco Migliacci. Nel blu, dipinto di blu rappresentò l'espressione dell'ebbrezza e dell'entusiasmo con cui Modugno cercò, e trovò, la realizzazione del suo "sogno possibile" e con cui seppe veicolare in forma musicale uno stato d'animo diffuso: non tanto quello di un'Italia che ha spiccato il volo verso il miracolo economico, quanto quello della fetta di popolazione che, nonostante la crescita produttiva, è rimasta a terra. A cinquant'anni dalla prima esecuzione, Volare mantiene intatta la forza propulsiva dell'esordio: nelle sue ultime interviste Modugno ce la restituisce come un "inno alla vita", che riassume e comunica le passioni amorose, musicali, politiche e l'impegno sociale di un'intera esistenza.