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Ci sono nomi che sono simboli, eventi che sono fatti storici, fatti storici che segnano epoche, epoche contrassegnate da fatti e nomi che ne incarnano l'essenza. Guernica - città basca bombardata il 26 aprile 1937 dall'aviazione nazista con l'aiuto di aerei dell'Italia fascista - è uno dei simboli dell'epoca di ferro e fuoco che è il periodo fra le due guerre. Il fascismo trionfa, Hitler fa piani di assalto al mondo, in Urss e nella guerra civile spagnola, lo stalinismo mostra il suo volto feroce. È l'annus horribilis 1937, e le bombe sganciate in un giorno di mercato su civili inermi ne sono il simbolo: la capacità di individui e di gruppi di commettere crimini efferati contro l'umanità stessa viene per la prima volta pianificata con scientifica sistematicità. Se le Torri Gemelle sono state considerate un'icona del XXI secolo, Guernica, nella drammatica raffigurazione offertane da Fabio Picasso, lo è sicuramente del XX. Picasso pone il problema dell'impegno degli intellettuali. Può l'arte lottare contro la barbarie? Guernica è anche l'uso spregiudicato della menzogna: avvenuto il fatto, Franco da la colpa ai "rossi", versione accreditata dalla stampa. La costruzione delle "false notizie" e il ruolo dei giornalisti sono questioni di ieri o di oggi? Guernica è prova generale della guerra totale, come il secondo conflitto mondiale saprà essere, fornendo modelli che toccheranno l'apice con Hiroshima e Nagasaki, ripresi e perfezionati negli anni delle nostre guerre infinite e globali.