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«Le poesie raccolte in "Un brindisi alla malattia" [...] mi hanno condotto in un'odissea difficile e allo stesso tempo impossibile da mettere da parte, un viaggio attraverso le tappe fisiche e psicologiche con cui la malattia segna il malato. Uso la metafora del viaggio non a caso: è Corrado stesso a invocarla a più riprese nel volume, e a buona ragione: viaggiatore instancabile, [...] egli sembra vedere ogni aspetto dell'esistenza, compresi quelli più difficili quali appunto la malattia, come un percorso, un attraversamento che porta a nuovi luoghi anche quando si rimane fissi nello spazio perché comunque è il viaggiatore a essere cambiato. [...] Il malato di cancro è «un essere invertebrato mai catalogato», un unicum al quale non si adattano più le categorie sociali della vita prima della malattia - il genitore liberale e anticonformista, il consumista, il padre discreto - e che si avventura in un nuovo mondo di cui si conosce bene il punto di partenza ma non si può pianificare quello d'arrivo.» (dalla Prefazione di Luca Somigli)