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A tutt'oggi, una valutazione critica di Giuseppe Baretti davvero complessiva ed equilibrata, vale a dire una valutazione che riesca ad abbracciare i settant'anni della sua movimentata esistenza e sappia tener conto di tutte le fasi della sua svariata attività, mettendole in debita relazione fra loro, resta difficile a formularsi. La natura dell'intervento culturale barettiano (spesso polemica, capricciosa e frammentaria), l'uso ch'egli faceva di più lingue, e la dispersione o mancanza di materiali riguardanti anche ampie porzioni della sua carriera, sono forse ragioni di per se stesse sufficienti a spiegare la persistente incompletezza dell'edizione critica delle opere barettiane. Il presente studio prende in considerazione documenti inediti o poco noti risalenti al periodo del primo soggiorno inglese dello scrittore, e ne rivisita, alla luce di quelli, altri già conosciuti. Esso va così a colmare, almeno in parte, una delle lacune più vistose nella trama della vicenda umana e intellettuale di Baretti (appunto i primi, cruciali dieci anni a Londra) e si propone come nuovo invito a cercare di superare quanti ostacoli ancora restano ad una piena comprensione e giusta determinazione dell'indubbio valore del suo contributo.