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Pensiero in movimento per una ricognizione del mondo in forma di destino collettivo; indagine appassionata tramite frammenti e citazioni di letture in corso d'opera; paragrafi per disconoscere la vita che più sconcerta; affaccendato strumento poetico a fermare analisi d'una felicità negata, volta a un pessimismo inesorabile; spunti per una religiosa esigenza d'impossibile giustizia; imperioso assetto d'un laboratorio che sgomenta al corrompersi dell'uomo dietro a mance dal premio squallidissimo; fede illuminista scossa da un continuo fremito disilluso, con "Impronte" Carlo Villa, dopo altrettante, risentite puntate d'analogo contenuto e forma, impegna la scrittura ancora nell'attualità, sostenendovi l'uomo nella sua tragica condizione.