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Seguendo storie e culture finora negate e nascoste, per esempio quelle tracciate nei suoni della musica o quelle aperte dagli aromi delle cucine, emerge un Mediterraneo molto diverso da quello "classico", in cui l'Europa vede solo il riflesso di se stessa. Ascoltando i diversi linguaggi che compongono il Mediterraneo, di ieri e di oggi, diventa possibile seguire prospettive nuove, più ricche e aperte, in cui il Mediterraneo si profila come crocevia di civiltà e possibile luogo di incontro. In equilibrio fra taccuino di viaggio, critica letteraria e musicale, narrazione storica e saggio filosofico, questo saggio parla al lettore del fascino inatteso dello "spaesamento": il ritrovarsi senza coordinate in una dimensione al tempo stesso di transito e di transizione, dove abbandonarsi alle correnti per imparare a riconoscere un'altra possibile misura del mondo.