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Il carattere multiculturale delle società contemporanee è ritenuto, tanto da chi se ne rallegra quanto da chi paventa un ineluttabile conflitto tra culture, un dato incontrovertibile. Babbo Natale, pizza, hijab sono diventati simboli di appartenenza culturale. Parole come "cultura" e "identità" costituiscono il lessico di base per raccontare il mondo in cui viviamo. I critici del multiculturalismo, inteso come retorica o "feticcio", ritengono invece che l'accento sulle differenze culturali serva a rimuovere dal dibattito politico il tema dell'uguaglianza, legittimando spesso scelte politiche che ampliano il divario tra chi è incluso e chi è escluso. In questa prospettiva, l'autore, seguendo il duplice binario dell'approfondimento teorico e dell'indagine etnografica, riflette sulla complessità culturale dell'esperienza quotidiana e sulla dimensione interculturale della comunicazione, mostrando come identità e differenze siano continuamente riprodotte nella comunicazione ed entrino a far parte del "senso comune condiviso" in virtù del quale ci riconosciamo membri di una comunità.