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"Quella sera a Berlino avevamo un appuntamento con la storia del nostro sport. E a forza di pensare palla su palla riuscimmo a coronare il sogno di tutti". Manuela Leggeri "Quando fu il momento delle partite secche, dentro o fuori, dai quarti in poi, riuscimmo a ritrovare, come d'incanto, un'intesa incredibile. L'autostima iniziò a crescere piano piano, con una progressione incredibile. E con l'autostima ci rendemmo conto che si poteva davvero conquistare il grande risultato". Elisa Togut< "Passata la paura ecco la trasformazione della squadra che palla dopo palla, set dopo set, partita dopo partita aveva compreso che poteva davvero vincere quello che inseguiva da una vita e non aveva nessuna intenzione di sprecare l'occasione. Avevo percepito che eravamo cambiate all'improvviso ma non pensavo fino a quel punto". Eleonora Lo Bianco "Dire che puntavamo ad entrare tra le prime sei non bastava, dissi che andavamo per una medaglia: perché porci limiti? Mi presero per presuntuoso. Poi sappiamo come andò a finire". Marco Bonitta 15 settembre 2002, la Nazionale femminile di pallavolo a Berlino batte gli Stati Uniti in finale e conquista il primo e finora unico titolo mondiale dello sport più praticato dalle donne in Italia. Una medaglia d'oro storica nel panorama dello sport femminile italiano. Un punto d'arrivo e di partenza nel lungo e faticoso percorso di emancipazione della donna nello sport. L'Italia guidata dal ct Marco Bonitta, finora unico tecnico italiano diventato iridato nel volley, scrisse dunque una pagina nuova, al termine di una stagione lunga, non priva di difficoltà e di aspre polemiche, a cominciare dall'esclusione della palleggiatrice Maurizia Cacciatori che era stata a lungo titolare e donna immagine del movimento. Trampolino di lancio di campionesse come Eleonora Lo Bianco e Francesca Piccinini, che solo da poco hanno svestito la maglia azzurra, il Mondiale di Berlino vide avverarsi un miracolo sportivo che si pensava potesse essere solo un sogno. Elisa Togut implacabile protagonista della finale premiata Mvp, un'impresa sorprendente e straordinaria costruita da Munster a Berlino, passando per Brema. Una medaglia d'oro che però partiva da lontano, frutto di un lungo lavoro che aveva coinvolto anche Velasco e Frigoni, i tecnici dei primi due mondiali dell'Italvolley maschile, e prima di loro Giuseppe Bosetti. Il miracolo di Berlino è il racconto di quei giorni, delle attese e delle speranze di pallavoliste che hanno costruito una pietra miliare di questo sport. Per non dimenticare la loro impresa e celebrarne la memoria. Con una dedica speciale per ricordare Sara Anzanello.