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Saper sentire in profondità, cogliere nell'ordine trasparente dell'universo gli echi lontani di umane parole, essere in grado di percepire i battiti accelerati di un mondo in preda alla disperazione, accogliere il suo grido straziante e placare la sua sete di libertà e giustizia: sono questi i lasciti khatibiani che ritroviamo cristallizzati nella forza alchemica del verbo poetico di Maria Zaki.