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Questo libro dà conto del periodo in cui Paul Claudel è stato ambasciatore a Washington (1927- 1933). Egli ci racconta degli incontri con personaggi come Roosevelt, Herriot o Briand; dell'iniziale pregiudizio verso certi prodotti "meccanici" della "scienza" come il telefono (un elemento in preda alle Furie !) e l'aereo (l'insalatiera della sera poi un angelo improvviso e pestilenziale subit et puant! e più tardi la Stella collettiva), della musica popolare che va conservata come un tesoro contro il pericolo che il duro jazz americano faccia dimenticare la parola vivente dei padri!