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1939. Sigmund Freud è fuggito da Vienna a Londra, portando con sé il famoso divano, la collezione di totem tribali e la determinazione a liberare il subconscio. Accompagnato da Jones, suo fedele biografo e medico, si avventura nella città di Virginia Woolf e di T.S. Eliot - dei banchieri e dei nudisti, dei soldati e dei chiaroveggenti, delle statue di cera e dei più stravaganti infusi di té - dove scopre una serie di segreti scioccanti... In un'atmosfera sospesa e onirica che pervade le pagine di questo romanzo, la figura di Sigmund Freud aleggia quasi incorporea e al tempo stesso reale. Il Doktor così viene chiamato nel libro - si ritrova a vivere l'ultimo scorcio di vita in una Londra ossessionata e condizionata dall'incubo della guerra incombente. La città che si materializza ai suoi occhi non è semplicemente un intrico di strade e una serie di case, ma la personificazione di tutte le narrazioni che nell'arco degli anni l'hanno vista protagonista di romanzi e opere letterarie. Freud si propone di esplorarla in tutte le sue contraddizioni.