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Uno dei più diffusi luoghi comuni sulla danza è che sia l'arte effimera per eccellenza. Il volume nasce dall'urgenza di ripensare teoricamente questa retorica dell'effimero, cercando di rispondere ad alcune domande cruciali. Come si imprime il ricordo della danza nello spettatore? Come si condizionano reciprocamente memoria individuale e memoria collettiva nella/della danza? Che ruolo giocano le mnemotecniche nei processi di trasmissione di un patrimonio coreutico? Come interagiscono memoria, oblio e rimozione nella costruzione e ricezione dei discorsi storici sulla danza? Un gruppo di studiosi provenienti da orizzonti culturali e metodologici diversi è stato sollecitato ad approfondire il complesso rapporto fra danza e memoria. Le loro originali riflessioni, raccolte in sei sezioni tematiche, ne restituiscono un'immagine sfaccettata e invitano l'artista, lo spettatore e lo studioso a interrogarsi sulle varie possibilità di inscrivere la danza nel tempo.