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Che cosa significa trasporre sulla scena la scrittura teatrale e, soprattutto, quali sono state le scelte di diversi registi di fronte a uno stesso testo? Partendo da una storia delle messinscene e mettendo a confronto la ricerca degli studiosi con quella delle analisi registiche, specie quando queste risultano dei veri e propri saggi scritti per la scena, l'autore sottolinea il contributo che il linguaggio scenico ha dato alla "lettura" dell'opera pirandelliana, favorendo lo svecchiamento di certe metodologie critiche e verificando le relazioni che esistono tra gli studi accademici e quelli che preparano l'evento teatrale. L'analisi si particolarizza quando le messinscene sono quelle dei maestri della regia, come Orazio Costa, Giorgio Strehler, Giorgio De Lullo, Giuseppe Patroni Griffi, Luigi Squarzina, Mario Missiroli, Massimo Castri, Luca Ronconi, Anatoly Vasil'ev. Questo studio dimostra come le loro interpretazioni siano state spesso stimolo per forme di indagine che, pur utilizzando bibliografie tradizionali, a contatto della scena permettono di scoprire nuovi riscontri oltre che diverse maniere d'approccio al testo. "Pirandello in scena" dimostra come l'apparato, che sta dietro particolari messinscene, abbia lo stesso valore scientifico dell'analisi estetica di una commedia e che si può fare ricerca in maniera diversa da quelli che sono i canoni tradizionali. Un contributo critico ad aprire nuove strade di ricerca.