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«La levità di una piuma non ha possibili riscontri in natura. Da dove viene, a chi apparteneva. è una cosa senza direzioni, senza destino. Un passaggio nel mondo che non ci appartiene e non la potremo mai afferrare. La sfida di Daniela Alfarano sta in questo ossimoro, reale e figurato: coglierla nel suo volo indistinto e incerto, nel suo vagare senza strade. E non solo. La piuma sale dal nero della grafite su carta come fosse un'apparizione Come se fosse una scultura. Nasce dal fondo di un nero profondo e accurato, che non dà tregua.» (Dall'Introduzione di Beatrice Buscaroli)