Tab Article
«Un libro che sa muoversi tra barocco (pugliese e universale) e scabra luce, un'epica del minimo e abissale che percorre le attenzioni e le sospensioni di una vita vigile e sulla soglia di nuove maturità. La voce di Codazzo non cerca (quasi mai) l'effetto, ma una dura aderenza al vivente, ai suoi moti umbratili e vibranti. La formazione, l'attitudine, e una sorta di sfida continua a non cadere al di là ma nemmeno restare troppo al di qua della allusione. Come se la vita fosse lì per esser detta, presa in parole, ma con maglie non troppo strette. Ne viene un affresco vivido, per lampi, apparizioni, frammenti di conversazioni, consuetudini, incontri. Particolari che anelano a una luce assoluta, non per perdere le ombre, ma per non perdersi nell'oblio. Una luce che incendia, ma al tempo stesso, rispetta, custodisce. Si chiama poesia.» (Davide Rondoni)