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"Come due combattenti in duello" si fronteggiano Gadda critico e l'opera da recensire. Il metodo è sempre lo stesso, quello illustrato nella Meditazione: animato dalla tensione euristica che informa tutta la sua scrittura, l'ingegnere riannoda attorno al testo e al suo autore i fili delle innumerevoli relazioni causali che legano entrambi alla realtà, ricollocandoli nell'ambiente di formazione, familiare, storico, sociale, culturale, dilatando sino allo spasmo - anche linguistico -, le coordinate spazio-temporali, le sole in cui l'oggetto esaminato denunci il proprio senso. Ed è lo stesso metodo euristico che prescrive allo scrittore: non fermarsi all'apparenza, ma arrivare al "noumeno". Faticosi duelli Gadda dovrà affrontarli anche nelle redazioni dei giornali: duelli con direttori che censurano o cestinano i suoi scritti, con le caste "dei vanitoselli" e le consorterie, con gli scrittori che premono per una recensione. Stanco di dividersi come un "adultero" tra l'ingegneria e la letteratura, ma assediato dal terrore di "un'omerica mendicità per la vecchiaia", Gadda tenta di acquisire visibilità e notorietà attraverso il giornalismo culturale: ma anche qui, costante sarà il duellare tra la lucida strategia per "sferrare l'attacco alla gloria" e l'inevitabile freno costituito dalle sue nevrosi.