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Nato altrove e arenato nella periferia povera di Parigi, il piccolo Lies ha coperto il rumore della discriminazione con la musica dei guantoni sul sacco. Ha sublimato la sua rabbia di sangue e viscere e l.ha trasformata in arte. E adesso, a ventitré anni, è una promessa del pugilato francese. Nutre i sogni dei giovani del quartiere allenandoli a diventare uomini e una volta a settimana aiuta i carcerati a sfogare gli incubi sopra un ring tracciato col gesso sul pavimento d'una cella. E sogna quello che sognano tutti i ventenni ma i periferici a voce più alta: un oroscopo di successo e amore, e di serenità, anche sotto le stelle offuscate dai neon. Intorno a lui, le contraddizioni di una periferia del nuovo millennio, dove liberté-egalité-fraternité è un ritornello scritto su un tricolore senza vento. Perciò, nel ghetto della banlieue si va avanti solo coi sogni. E a quelli Lies si aggrappa con ostinazione, anche quando sembra stiano perdendo di senso, soppiantati da una realtà ben più spigolosa, amara. Ma quando tutto sembra volgere al peggio la ruota gira: l.incontro con una ragazza bellissima, un provino per un lungometraggio. Forse è davvero arrivata l'occasione. Forse.