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"Leggendo il tuo libro, ho pensato a Eliot per quel raffinato uso dell'ironia che permette di stabilire un indispensabile distacco dalle emozioni pur senza sminuire l'intensità drammatica. Anche tu riesci a scoprire un senso profondo nelle situazioni occasionali, negli oggetti comuni, negli incontri che possono avere una durata massima o brevissima ma sempre hanno un principio e una fine e quindi sono contaminati dal dolore. In quasi tutti gli incipit si afferma la concretezza dell'oggetto pieno, [...] che è solo il punto di partenza per scatti di pensiero lanciati in tutte le direzioni, fino a creare stupore e attesa e molteplice ricchezza di significato" (dalla postfazione di Carla Vasio).