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Celebre istituzione caritativa fiorentina, composta da dodici "Procuratori" e destinata a soccorrere i "poveri vergognosi", fu fondata nel 1442 da sant'Antonino Pierozzi. Aiutava - e ancora aiuta, con le stesse regole di allora - coloro che, avendo goduto di agiatezza o di un tenore di vita decoroso, si trovassero ridotti in povertà e si "vergognassero" a elemosinare. Il volume contestualizza le vicende dei Buonomini di San Martino nella tradizione fiorentina di cura dei poveri; ne ripercorre la storia, ininterrotta dalla fondazione a oggi; ne illustra il patrimonio artistico e il ciclo pittorico della bottega dei Ghirlandaio con le opere caritative compiute; descrive gli importanti lavori di restauro che hanno reso di nuovo leggibili gli affreschi, rarissima testimonianza della Firenze di fine Quattrocento.