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La percezione da parte dell'individuo del proprio benessere psico-fisico non può prescindere dalla dimensione esistenziale/soggettiva di ciascuno: concettualizzare o definire il fenomeno "malattia" o la condizione dell'"essere malato" è di per sé ambiguo e generico. Altresì i colori e i suoni rappresentano un linguaggio universale, comune e condiviso. Saper osservarsi e saper ascoltarsi, rispettivamente attraverso colori e rumori, costituisce uno strumento empirico semplice ed immediato per il paziente che lo utilizza nell'osservazione del proprio stato di salute. Colori, rumori e odori si trasformano quindi in un linguaggio comprensibile ed univoco nella comunicazione con il medico che quelle informazioni è chiamato a leggere ed interpretare.