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L'epistolario rinvenuto dall'autore in un archivio privato racconta la drammatica storia di Luigi Arrighi, che scrive le lettere tra il 1821 e il 1833 indirizzandole al marchese fiorentino Carlo Orazio Pucci, nominato suo tutore finanziario in seguito alla morte del padre. Dopo gli anni dell'istruzione, prima al Collegio di Lucca quindi all'Università di Siena, il carteggio racconta l'amore per Eloisa Aurelia, figlia di primo letto della moglie del Pucci. Il tutore non approva l'unione tra i due e riesce ad allontanare Luigi, che proseguirà i suoi studi in Germania. Inizia da qui la parabola discendente nella storia del giovane che culminerà, alla notizia delle nozze di Eloisa, nell'esplosione della malattia mentale che lo affliggerà senza rimedio. Una vicenda toccante e suggestiva che si snoda attraverso corti e stati scomparsi da tempo, coinvolgendo personaggi celebri dell'Ottocento fiorentino come Gino Capponi e il Principe di Metternich e restituendo l'atmosfera di un tempo passato in cui gioie e dolori, aneliti e vicissitudini sono però gli stessi di oggi.