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Nell'opera di Ciabani, la figura del gatto Bonanno merita una particolare attenzione, in quanto rappresenta il tratto di unione fra la pittura dell'artista degli anni '70 e quella attuale. Questo gattino nero, presente in tutti i dipinti, è una discreta presenza "storica" che ricorda l'origine, l'archetipo di questa espressione ed è raffigurato nella sua sintesi estrema immutato e immutabile. Quando Ciabani incontrò il simbolico animalino nero nel parco di una villa sulla via Bolognese, non aveva ancora un nome. Successe poi che in quel periodo si trovò a Pisa per incontrare Bonanno Pisano e così il micino prese il suo nome. Dalla sua perenne presenza nelle composizioni dell'artista, nel 1972 nacque la mostra "Bonanno's story". Da allora il gattino è una presenza costante nelle opere di Ciabani, cariche di simboli: alberi, alchimie, arcobaleni, candelabri, fiori, finestre, labirinti, numeri, pavoni, quadrati magici, scacchiere, serpenti, torri e uccelli coloratissimi che trasportano in un universo fantastico e carico di vitalità gioiosa.