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La parola di Massimo Corsinovi proviene direttamente dal silenzio: attimi di meditazione che riportano allo stato primordiale delle cose, liberandole definitivamente dal superfluo del quale l'Universo è pieno. Mario Luzi lo definisce per l'appunto "il poeta del silenzio", quasi a sottolineare la morbidezza dei versi dell'autore corroborati però da una forza e un valore carichi di tensione contemplativa. "Dietro l'immagine - afferma padre Fausto Sbaffoni nella prefazione - esiste un pensiero che lo sguardo dell'autore riesce a cogliere pienamente in un continuo tentativo di riportare in vita i valori primari dell'esistenza umana che il mondo del consumismo e della tecnologia ha smarrito o dimenticato".