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La mattina dei suoi diciotto anni, Chris si sveglia in un appartamento perfettamente pulito e in ordine, ma stranamente deserto. Dapprima pensa che sua madre sia uscita per fare la spesa, oppure che voglia fargli una sorpresa. Pian piano, però, deve arrendersi all'evidenza: la madre se ne è andata per sempre, e lo ha abbandonato. Costretto a cavarsela da solo, Chris impara giorno dopo giorno a badare a sé stesso adattandosi alla nuova situazione. Il suo mondo diventa quello del quartiere alla periferia di Montréal dove vive, circondato dalla variegata umanità che lo popola e con la quale Chris si relaziona, imparando a gestire il suo essere una persona "in ritardo con la testa", come lui stesso si definisce, e costruendosi una quotidianità di affetti e relazioni umane. La fortuna di Chris? Un invidiabile spirito di adattamento e un senso dell'umorismo, anche sulla propria condizione personale, che ne fanno il beniamino del caleidoscopico consorzio umano che si muove intorno a lui. Coinvolto in cene, serate tra amici, attività commerciali, salvataggi fortunosi, situazioni spassose, Chris vive una vita intensa e appagante anche sentimentalmente. Rivendicando, sempre, il proprio diritto alla felicità.