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Jeffrey Steingarten colpisce ancora. Nonostante la prima raccolta dei suoi saggi scritti per Vogue si intitolasse "L'onnivoro. L'uomo che ha mangiato tutto", in quelle pagine il grande food writer americano aveva si sperimentato molti cibi, ma, naturalmente, non ogni cosa. Dunque ecco altre diciotto "inchieste gastronomiche" che esplorano altrettanti temi di grande attualità: il vegetarianesimo e il lievito madre, i rischi che serpeggiano nei cibi crudi e i falsi miti sui grassi, la passione per i frutti di mare e quella per il barbecue, il microonde e i pasti confezionati. "Se c'è uno che sa cosa vuol dire esercitare il mestiere del food writer nel migliore dei modi, quello è Steingarten", ha scritto il semiologo Gianfranco Marrone. "Definirlo critico gastronomico è riduttivo: che parli di sushi o patatine fritte, couscous o choucroute, granite o diete dimagranti, tacchini del Ringraziamento o bistrot parigini, il discorso di Steingarten è a tutto tondo: informa sui minimi dettagli, tanto storici quanto scientifici, fornisce la ricetta migliore, motiva giudizi di valore, decostruisce luoghi comuni e, soprattutto, racconta, racconta, racconta, mescolando il più colto storytelling con un'ironia tagliente che non risparmia nessuno." Se amate il cibo, se ne amate la narrazione, adorerete le storie di Jeffrey Steingarten. E se voi stessi siete soliti raccontare le cose buone - agli amici, sui social, sui blog - vorrete ardentemente diventare come lui.