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"Ero Maëlle. Sedici anni, liceo a Le Mans, una sorella, genitori separati, amici, scuola, sport ecc. ecc. Vita da adolescente insomma. Ora sono Ayat. Ho una figlia, sono seguita da una psicologa, devo firmare tutti i giorni il registro alla gendarmerie. Niente più scuola, amici, sport. Fine. È passato un anno, ma vale una vita. Volevo cambiare il mondo, hanno cambiato me. I social network, la propaganda... mi hanno illusa, mi hanno fatto credere in un mondo migliore lontano da qui, mi hanno convinta che potevo fare qualcosa per combattere le ingiustizie. Ho abbandonato tutto, sono andata in Siria - sì, mi sono radicalizzata e unita ai jihadisti. Mi mentivano, me ne sono accorta presto - bombardamenti, violenza, esecuzioni pubbliche. Non doveva andare così. Sono caduta in una trappola. Ora sono a casa. Sono tornata, ce l'ho fatta, la mia famiglia mi ha riaccolta. Mi stanno aiutando a ritrovare me stessa, a ritrovare la mia coscienza, la mia personalità. A riprendere possesso della mia mente rapita. Sono Ayat, un'altra Ayat. Sono cambiata, sono più forte. Ho capito tante cose, continuerò a non accettare le ingiustizie, a difendere i più deboli, a lottare per le mie idee. Ma sarò io a decidere come." Buio è un romanzo corale - in cui il racconto in prima persona si intreccia a molteplici sguardi esterni - che testimonia quanto la propaganda attraverso i social network possa influenzare e manipolare le menti. Un viaggio alla scoperta del fenomeno dei foreign fighters, giovani provenienti da ogni parte del mondo che si radicalizzano e decidono di affiliarsi ai gruppi jihadisti, condividendone le ideologie e le scelte in cambio della promessa di una vita migliore, di benessere e giustizia sociale. E che poi, disillusi, fanno ritorno a casa.