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«Il titolo dell'opera, Marin, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori. All'interno di Marin (nel dialetto utilizzato nell'area orientale dell'Emilia-Romagna indica il Libeccio, vento molto caro alla letteratura, presente nella rosa dei venti classica, che sorge nell'isola di Zante) si susseguono, in ordine alfabetico: Domenica Alati, Luciano Delucchi, Daniele Donegà, Camillo Lanzafame, Martina Minardi, Gian Luigi Quagelli» (dalla Prefazione di Giuseppe Aletti)