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Quando Lino Manni è convocato dal marchese de Foursnaques, non sa che la sua vita sta per cambiare, né che l'aristocratico, presso il quale lavora come giardiniere, è a capo dei Servizi Segreti francesi. Il marchese, invece, conosce tutto di lui. Otto mesi dopo, col nome in codice di JP, Lino è inviato in Nord Africa nel preciso momento in cui il conflitto franco-algerino prende corpo. Conciliare la doppia identità non è semplice: ci vuole coraggio, astuzia e la facoltà di saper mentire. Intavolare segrete trattative di pace è la prerogativa, contrastare sul campo gli opposti schieramenti dell'ALN e dell'OAS, è la missione. Personalità del calibro di Abbas e de Gaulle entrano a far parte del quotidiano; ed è proprio a JP che Parigi affida il delicato compito di stabilire rapporti con i Tuareg, fondamentali negli equilibri sahariani. Inoltrarsi nel deserto, conoscere il clan Kel-Ghela, è per Lino un'esperienza sconvolgente, tanto più se sugli uomini blu turbina lo Scirocco, il vento caldo del destino. Un destino a due facce che ha il volto seducente di Amira e il ghigno inquietante dello Sfregiato. Anche quando lascerà i Servizi Segreti, lo Scirocco continuerà a mulinare nella sua vita, perché, come dice la leggenda berbera: "Quando soffia lo Shurhùq, gli uomini possono solo nascondersi e sperare che l'imponderabile occhio guardi altrove". Ispirato a fatti reali, il romanzo rimane un'opera di fantasia che narra una "storia" nelle pieghe della Storia.