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"Attraverso lo strumento della rima baciata e alternata, o ricorrendo alle suggestioni del disegno e della pittura, Caterina Marano si trova a gestire una spontaneità non approssimativa, bensì ottenuta all'interno di un unitario rapporto dialettico fra poesia e struttura: le simbologie sono messe in campo per sopraffare il vuoto minaccioso dell'esistenza, qua e là nei versi sono incastonate sintetiche metafore della libertà di vivere e di amare. L'approccio di tipo psicologico è reso in forma poetica: il soggetto lirico si dichiara fedele alla possibilità quasi terapeutica di rimuovere esperienze ormai esaurite e deleterie. E l'amore? Caterina Marano non lo nasconde, anzi, lo elegge leitmotiv designandolo elemento straordinario dei suoi 'Dipinti dell'anima'." (dalla prefazione di Cinzia Baldazzi). Postfazione di Giuseppe Aletti.