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Un salto indietro nel tempo di 870 anni, in una Toscana feudale, della gloriosa epoca dei Comuni. Ma vissuta con occhi dapprima quasi puerili, poi adolescenziali, e infine per sempre adolescenziali: come succede spesso ai bambini tesi a divenire grandi in fretta, o ai grandi quando non vogliono divenire vecchi affatto. Un flusso storico di coscienza; l'urlo interiore di uomini, ragazzi, bambini attuali sbalzato nel 1248 dopo aver visto le contorsioni mentali di altri 8 secoli di Storia; e al contempo quello del 1248 arrivato ai giorni nostri. La città di Volterra è ammantata dal consueto campanilismo toscano e ogni paese, "Comune", nei dintorni, ha elementi umani, storici e geografici vivaci e sbalorditivi; ciò nonostante, l'attore principale di questo racconto, lo troveremo non lontano dal districare le sue matasse dipingendo la sua città non con un nome, ma con degli abitanti.