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Il diritto non è una scienza, ma un'arte, ammoniva Nietzsche. Forse è troppo, ma, se di scienza si tratta, è certo una scienza sociale, anzi umana: ogni legge, ogni sentenza è un 'antropological document', un viaggio dell'uomo nell'uomo. Per Jerome Frank, "justice is what judge ate at breakfast": la giustizia si risolve nella capacità del giurista di osservare, con occhi puri e onesti, l'umanità che lo circonda. E nelle vicende umane, per tornare al filosofo tedesco, non esistono i fatti, esistono le interpretazioni. Il giurista maturo non deve essere conoscitore mnemonico di nozioni e teorie, ma uomo capace di interpretare le norme e le vicende con la forza del ragionamento giuridico, del pensiero critico e dell'argomentazione convincente. Ecco perché abbiamo pensato a manuali di nuova generazione che, senza disperdersi nella fluviale esposizione di norme e sentenze, consegnano al lettore - attraverso le categorie, i principi, la logica e gli istituti - le chiavi universali per aprire qualsiasi porta e per rispondere a ogni domanda.