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"Un aureo libretto questo di Stefano Rodotà, intriso di passione, di delusione mascherata, ma anche di volontà di mutar registro, di rendere la politica degna delle sue responsabilità e i cittadini più consapevoli" (Corrado Stajano, Corriere della Sera). "Contro l'illegalità dilagante, e la vera e propria barbarie che esplode improvvisa a devastare il senso stesso della vita umana, 'Elogio del moralismo' è un vibrante pamphlet che diventa più che un segno di rivolta. Esso è un anticorpo nei confronti di questo virus micidiale e insieme un invito alla ricostituzione dello spirito pubblico" (Roberto Esposito, la Repubblica). "Non si arrende, Stefano Rodotà, e invita tutti a fare altrettanto" (Benedetta Tobagi, la Repubblica). "Rodotà ci invita a ricordare che democrazia non vuole dire soltanto governo del popolo ma anche governo 'in pubblico', e dunque sono inammissibili tanto la menzogna, quanto la pretesa da parte dei politici di non rendere conto dei propri comportamenti" (Maurizio Viroli, il Fatto Quotidiano).