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All'alba del secondo compleanno di Helen, centinaia di farfalle nere entrano da uno squarcio nel velo che protegge la sua culla e, cingendole occhi e orecchie, la sprofondano nell'oscurità e le impediscono, con il battito delle loro ali, di sentire le voci amate. La bambina cresce come un essere selvaggio e capriccioso, chiuso nel suo mondo, e rifiuta l'affetto dei genitori che infine, disperati, cercano qualcuno che li aiuti a educarla. Così dal nord arriva un'insegnante di nome Anna che, grazie alla sua competenza e forza d'animo, riesce a strappare Helen al suo mondo di tenebra, trovando un modo per comunicare con lei: l'alfabeto manuale, che consiste nel formare le lettere con le dita sul palmo della mano dell'altro. Così Helen impara a poco a poco i nomi delle cose e da quel momento la sua vita cambia radicalmente. È rivisitando nel suo personalissimo stile la classica dicotomia tra buio e luce che Ana Juan racconta la storia di Helen Keller e Anne Sullivan, nota ai più soprattutto grazie al film «The Miracle Worker» (USA, 1962), approdato in Italia proprio con il titolo «Anna dei Miracoli». Attraverso un uso sapiente del chiaroscuro e l'alternanza tra il luminoso giallo dorato e i neri e i grigi del carboncino, l'autrice ricrea la lotta che Helen e quella che lei chiama la sua "fata madrina" compiono insieme per uscire dal buio incontro alla luce. Età di lettura: da 5 anni.