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L'arrivo del nuovo millennio ha determinato una trasformazione nell'arte contemporanea che investe soprattutto la sua funzione sociale ed instaura un nuovo rapporto con lo spettatore. Con l'irrompere prepotente sulla scena di nuovi strumenti di comunicazione, l'avvento dei social e di forme d'arte che ne sfruttano le nuove potenzialità, occorre sorvegliare con attenzione ciò che si acquista e ciò che si perde con queste attuali forme di intermediazione. Attraverso l'esperienza artistica di Mario Fallini, che lavora soprattutto sulla relazione tra parola e immagine, e l'analisi delle sue opere, questa proposta intende individuare e misurare il nuovo rapporto che si instaura nei meccanismi di produzione tra artista e spettatore, alla luce di un processo di democratizzazione del fare intellettuale cui si è assistito negli ultimi trent'anni e, contestualmente, rilevare criticamente gli aspetti più inquietanti che ne derivano. Da qui un nuovo assetto del lettore-spettatore e delle sue nuove sfide nella gestione della libertà e della responsabilità.