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Quali e quanti sono gli autori greci e latini più importanti per Pasolini? In che modo questi ha scelto di prestare loro penna, cinepresa e corpo? E perché, nell'opera multiforme e multimediale di un poeta "più moderno di ogni moderno" e tanto anticonformista da autodefinirsi "corsaro", ha avuto un posto notevole una tradizione invece tendenzialmente conservativa, gerarchica ed elitaria, quale è la tradizione classica? Il libro tenta di rispondere per la prima volta a queste domande, prendendo in considerazione la vita e l'intero corpus "greco-latino" di Pasolini, dalle opere più precoci realizzate tra Bologna e Casarsa fino a Petrolio/Vas.