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Cosa significa rispondere della grazia di esistere? Forse, lasciarsi sorprendere da un dono che eccede ogni spiegazione, e tentare una commossa, inquieta, libera sintonia con esso. Questo libro mette a fuoco e interroga gli speciali vincoli di gratuità che segnano il prodigio e il compito di stare al mondo. Chiedono a noi, così presi dall'utile e dal funzionale, di saper riscoprire il mistero che ci consegna allo scenario cosmico, agli altri, a noi stessi. Sono in gioco la fonte originaria che regge l'avventura di vivere (gratuità ontologica) e il valore senza prezzo (gratuità assiologica) della corrente di generosità che ci affascina e sollecita nel richiamo del bello, del vero, del giusto, del solidale. Mai come oggi, crollate tante presunzioni di padronanza, avvertiamo la dipendenza dall'indisponibile; ma proprio nel cuore di essa sembra configurarsi un accogliere che chiama ad accogliere. Come se la provocazione del bene fosse la meraviglia che sempre orienta la nostra finitezza. La gratuità, infatti, non si lascia ridurre a una dimensione vaga, ornamentale, illusoria. Potrebbe, invece, rivelarsi l'affare vertiginoso che riguarda ciascuno e tutti: il respiro prezioso della nostra libertà, la festa che attrae la nostra domanda di senso, il motivo per cui ci strazia e invoca cura lo sterminato dolore del mondo. Esplorando temi come la gettatezza esistenziale e l'intrigo della responsabilità, il timore di Dio e lo spirito laico, l'etica del finito e l'idea di trascendenza, dialogando con autori quali Nietzsche, Levinas, Ricoeur, Apel, l'autore prova a tracciare sentieri di filosofia del gratuito, evidenziando, in pari tempo, l'ispirazione gratuita che anima la stessa passione filosofica.