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A essere messa in evidenza in questo volume è la valenza sociale che fonda, fondendoli, i legami tra cibo e città nelle plurime diramazioni che gli autori propongono. Si parla perciò di ristoranti e di mercati, di cucine e di sale da pranzo, di supermercati e di osterie, di street food e di fast food, di turismo enogastronomico e di reclusioni domestiche. Percorsi micro e macro che attraversano piazze, centri, quartieri e intere città, che decostruiscono e ricostruiscono abitudini quotidiane ed esperienze eccezionali, mostrando quanto senso circoli intorno a esse. La prospettiva semiotica si apre al confronto con altre discipline - geografia, storia, architettura, antropologia - mostrando la fecondità dei dialoghi interdisciplinari, che pure condividono una matrice comune, quella di considerare cibo e città come manifestazioni di linguaggi interconnessi e legati a doppio filo.